Egregi e stimati commissari, da utente attivo della rete scrivo questa mia, confidando nell’acume e nell’intelligenza che da sempre Vi contraddistinguono.
Le pretese dell’Agcom di salvaguardare il diritto d’autore sul web sono illegittime, per la semplice ragione che l’autore non esiste. Per comprenderlo è sufficiente disertare da Cronos (e dall’azione) a favore dell’Aion (e dell’atto). L’Aion suddivide all’infinito ciò che lo frequenta senza mai riempirlo o abitarlo (come “Io”). Vivere nell’atto significa allora disattendere le premesse e i progetti costitutivi di un’identità coscienziale. In realtà è l’esito a fondare l’intento e non viceversa, dunque si arriva sempre a fatto compiuto; ne consegue che è impossibile dichiararsi autori di qualcosa. Questa esautorazione dell’autorialità/autorità mirabilmente accade nella macchina attoriale C.B. e nel gesto Lorenzaccio che sconfessa l’azione. A fatto avvenuto, poi, un “Io” padronale (la presunzione dell’azione, del soggetto) si arrogherà la causalità dell’evento, portando a compimento la materializzazione di quell’allucinazione solitamente nota come causa finale, sulla quale – Spinoza insegna – si fonda l’illusione del libero arbitrio. L’azione, da cui scaturisce l’imbecille equivoco dell’autore, non è quindi che stupida contemplazione postuma dell’atto. Convinto che la cogenza di questo discorso abbia trovato accoglienza presso le Vostre menti illuminate, Vi saluto distintamente.
Improvvisa impennata del consumo di Aulin negli uffici dell'AGCOM dopo i tentativi di decodificare il post.
RispondiEliminasaremo soddisfatti la volta che raggiungeranno la LD50 :-)
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