La politica si fa con la testa, non con altre
parti del corpo o dell’anima. E tuttavia la dedizione a essa, se non deve
essere un frivolo gioco intellettuale ma un agire umanamente autentico, può
sorgere ed essere alimentata soltanto dalla passione. Ma quel saldo controllo
dell’anima che caratterizza l’uomo politico appassionato e lo distingue dal
mero dilettante politico che “si agita in modo sterile” è possibile soltanto
attraverso l’abitudine alla distanza, in tutti i sensi della parola. La “forza”
di una “personalità” politica significa in primissimo luogo il possesso di tali
qualità.
[M. Weber, La
politica come professione]
È questo l'intento principale della
superficialità: basare la scienza, invece che sullo sviluppo del pensiero e del concetto,
piuttosto sull'immediata percezione e l'accidentale immaginazione, e parimenti
far sì che quella ricca articolazione dell'etico in sé, la quale è lo Stato,
ossia quell'architettonica della sua razionalità la quale, mediante la
distinzione determinata delle cerchie della vita pubblica e delle
legittimazioni di queste cerchie, e mediante il rigore della misura con cui
ogni pilastro, arco e contrafforte si regge, fa procedere la forza del tutto
dall'armonia delle sue membra, fare sì che questa plastica costruzione venga
lasciata dissolversi nella pappa «del cuore, dell'amicizia e dell'entusiasmo».
[G. W. F. Hegel, Lineamenti di filosofia del diritto,
prefazione]
Io
riconobbi la debolezza implicita in tutti i partiti che siano composti di gente
diversa, cui non lega altro interesse che un comune desiderio di insurrezione e
di cambiamento; e capii come coloro che lottano contro il potere dello Stato
vengano in realtà vinti dalla loro stessa immaginazione.
[A-J du Plessis de Richelieu, Memorie]
[A-J du Plessis de Richelieu, Memorie]