IL BLOG


IL MOVIMENTO REALE AL FOTOFINISH CON LO STATO DI COSE LATENTE.


domenica 28 ottobre 2012

Violentia et ius convertuntur


Se il sovrano è [...] colui che, proclamando lo stato di eccezione e sospendendo la validità della legge, segna il punto di indistinzione fra violenza e diritto, la polizia si muove sempre, per così dire, in un simile "stato di eccezione".
Le ragioni di "ordine pubblico" e di "sicurezza", di cui essa si trova in ogni singolo caso a dover decidere, configurano una zona di indistinzione fra violenza e diritto esattamente simmetrica a quella della sovranità. (Giorgio Agamben, Mezzi senza fine, note sulla politica)


sabato 13 ottobre 2012

IDOLA, FuORI! 23 - Pax europaea

Pace si dice in molti modi, tanto diversi ed equivoci da far pensare anche al suo contrario. 

Si comprende bene a queste latitudini mediterranee.

In Italia, giusto per esemplificare, è da anni in corso una guerra.

Una guerra civile – perché interna ai confini e attuata ai danni di una parte specifica della popolazione –, spettrale – perché non apertamente dichiarata –, odiosa e discriminatoria – poiché del “nemico” si predicano caratteristiche infamanti, tra le quali l’essere-fannullone –, ideologica – in quanto condotta all’insegna del più rozzo neoliberismo –, giusta – perché invocata in nome di un’ineffabile entità (l’Europa, nell’accezione Draghi-Trichet) – e falsamente necessaria – il che implica la pretesa di espungere l’elemento contingente proprio della politica, allo scopo di ridurla a semplice automatismo tecnico al servizio del capitale –.

L’obiettivo principale da abbattere è il lavoro, più specificamente il pubblico impiego: sanità, istruzione etc., vale a dire i servizi presso cui si riproducono le forze materiali più preziose, critiche e colte del Paese (del Continente), quelle maggiormente politiche, nel senso pregnante del termine.

Le casematte di coloro che hanno deciso di resistere a simili derive entropiche - studenti, insegnanti, operai, precari dei diversi settori etc. - sono disseminate ovunque: sono angusti e bui locali personalizzati (i piccoli interessi parziali in cui è frammentata la società) da sottrarre all’isolamento reciproco per costituire un fronte compatto del lavoro. E' quanto ci si aspetterebbe da una seria forza di sinistra. Se i tempi attuali non fossero segnati da un lessico politico approssimativo, si dovrebbe parlare di lotta per l’egemonia