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domenica 28 ottobre 2012

Violentia et ius convertuntur


Se il sovrano è [...] colui che, proclamando lo stato di eccezione e sospendendo la validità della legge, segna il punto di indistinzione fra violenza e diritto, la polizia si muove sempre, per così dire, in un simile "stato di eccezione".
Le ragioni di "ordine pubblico" e di "sicurezza", di cui essa si trova in ogni singolo caso a dover decidere, configurano una zona di indistinzione fra violenza e diritto esattamente simmetrica a quella della sovranità. (Giorgio Agamben, Mezzi senza fine, note sulla politica)


7 commenti:

  1. Si può scrivere <3 o fa troppo bimbaminkia?

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  2. Ma cara, tu puoi fare tutto quello che vuoi...
    L'immagine è una seconda versione di una cosa che postai l'anno scorso. Al No Monty day ci sono state delle cariche, ma i media sono troppo occupati a tenere dietro ai deliri preagonici di Berlusconi.

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  3. HIV non lamentarti. Ai miei tempi Almirante e Rauti si portavano sempre dietro un codazzo di supporters che sventolavano bandiere del MSI montate su aste lunghissime e dopo che loro le avevano usate sulle nostre teste arrivava la PS con i manganelli e anche questi finivano sulle nostre teste. Erano tempi della P38 elevata a simbolo, delle assemblee studentesche, e le botte sulle botte gia' prese facevano male il doppio.

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  4. Sub lege arbitrium. Da suggerire a sostituzione dell'attuale motto?
    Ciao John!

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  5. Dici che si tratta solo di un motto?

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  6. E' un motto molto aderente alla realtà. E viceversa.

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