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IL MOVIMENTO REALE AL FOTOFINISH CON LO STATO DI COSE LATENTE.


venerdì 20 luglio 2012

Appendice a Quattro giorni

Qual è il genere letterario maggiormente esposto all’oltraggio di un’infestante nevrosi da chiarezza documentaria? Mi sono risposto che dovesse trattarsi della biografia. Che cosa più del testo biografico risulta infatti espressione di una tautologica volontà di glorificazione del reale? Il peso dell’esigenza di verità come adeguazione e completezza conduce a riferire le cose esattamente come stanno, nei termini in cui il pensiero – pregiudizialmente concepito come somigliante all’essere formalmente inteso – se le rappresenta, fino all’esaltazione del mero e banale dato oggettivo.
Quattro giorni è invece prodotto, disegnato e scritto laconicamente: Si conosceranno le cicatrici da ogni buon giudizio. Trattasi di una biografia esangue ed ellittica, che si attualizza (dis)integra solo leggendola partendo dalle amputazioni – per cicatricem, appunto –, essendo essa menomata addirittura del nome del soggetto ritratto (peraltro storicamente esistito). Multa paucis dicere sed cum sale et venustate laconicum est. Di X, fisionomia senza storia, percorsa e attraversata da intensità irrappresentabili, può darsi solo un profilo indiziario, disperso e aionico. Un compendio di assenze, echi, allusioni, scorci, lontananze in cui mi piacerebbe che risuonasse un po’ di Barocco. Questo non-racconto è un ambiente chiuso, un dispositivo ermetico che gira su se stesso. Il suo completamento si deve – più che a emendazioni progressive – a una serie di mutilazioni puntuali. I tagli sono i caratteri realmente parlanti di una scrittura dissimulatrice e di un disegno in cifra. Di più non si può dire, perché tutto è lasciato alla perspicace agnizione del lettore.

(Ma potrebbe anche essere tutta una cazzata)

2 commenti:

  1. Ma ogni racconto del reale non è già altro dal reale?
    E il non racconto stimola (in me, almeno, cioè in una psicopatica ossessivo compulsiva che vorrebbe conoscere tutto per contenersi l'ansia) pruriti investigativi insopprimibili.
    (La cazzata è la cosa che mi inquieta più di tutto: l'anticlimax indicherebbe che trattasi dunque davvero di una sintesi di vita vissuta)

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  2. Bella osservazione Cri :-) la differenza tra lo stesso e l'altro dallo stesso è un rapporto puro indicibile, l'o-sceno che può darsi solo come assenza?

    L'apertura sulla "cazzata" è indispensabile per sviluppare un'altra maschera (tipico Barocco...)

    L'idea mi è effettivamente venuta leggendo alcuni dati biografici su questo personaggio storicamente esistito, e che ho cercato di sottrarre alla storia facendone un ritratto eidetico.

    Cazzata? :-P

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