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martedì 10 gennaio 2012

"Noi abbiamo inventato la felicità"


- dicono gli ultimi uomini, e ammiccano.


Hanno abbandonato le regioni dove la vita era ardua: giacché si ha bisogno di calore. Si ama pure il vicino e ci si strofina contro di lui, giacché si ha bisogno di calore. Ammalarsi e diffidare è da loro considerato peccaminoso: si procede circospetti. Stolto chi incespica ancora nelle pietre e negli uomini!


Un po' di veleno di tanto in tanto: procura sogni piacevoli. E molto veleno alla fine, per una morte piacevole.


Si lavora ancora, perché il lavoro è un passatempo. Ma si fa in modo che il passatempo non logori.


Non si diventa più poveri o ricchi: è troppo molesto l'uno e l'altro.


Chi vuole ancora governare? Chi ancora obbedire? L'uno e l'altro è troppo molesto.


Nessun pastore e un solo gregge. Ognuno vuole la stessa cosa, ognuno è uguale: chi sente in modo diverso entra spontaneamente in manicomio.


"Un tempo tutto il mondo era pazzo" - dicono i più sagaci, e ammiccano.


Si è intelligenti e si sa tutto quello che è accaduto: così lo scherno non ha fine. Si litiga ancora, ma ci si riconcilia presto - altrimenti si guasta lo stomaco.


Si ha il proprio piacerucolo per il giorno e il proprio piacerucolo per la notte: ma si apprezza la salute.


"Noi abbiamo inventato la felicità" - dicono gli ultimi uomini, e ammiccano.
(Friedrich Nietzsche - Così parlò Zarathustra)

1 commento:

  1. Me la guardo e riguardo oggi, cogito (ci provo) e medito. Formidabile freccia che con traiettoria perfetta taglia le meningi, con la effe di FaceBook.

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