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giovedì 22 dicembre 2011

L'animale marino agonizzante...

... alla fine de La dolce vita è un Cristo spiaggiato – circondato dagli astanti – che si è fatto carico non dei peccati, ma della tragedia del mondo. Fenomeno del tutto immanente a se stesso, alla propria carne. Suggello di una profonda fedeltà alla terra. Non sollecita soteriologie, né evoca trascendenze. Colpisce immediatamente il sistema nervoso al di qua e al di là di ogni possibile deriva sentimentalistica, come le crocefissioni di F. Bacon. Commozione, ma solo cerebrale.

4 commenti:

  1. Cosa ti colpirebbe invece l'anima e il corpo? :-)
    Ché a questo punto sono curiosa...

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  2. Qualsiasi sfida con te sono destinata a perderla, e quel "tutto il resto" non saprò mai in che cosa consista realmente :-D

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