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martedì 15 novembre 2011

IDOLA, FuORI! 17 - Governo tecnico

Il capitalismo sembra non essere più controllabile. La tecnica – come paradigma del razionalismo strumentale e acquisitivo, dell’intellettualismo calcolante, del neutralismo apolitico, delle configurazioni ordinative automatiche – non lo è certamente, a maggior ragione nell’epoca della totale estrinsecazione della sua potenza. Il corredo ideologico del vecchio soggetto moderno oggi sgambetta autonomamente, del tutto immemore della propria origine.

La speranza di dirigere i processi, notoriamente ultima a morire, s’è suicidata ben prima dei titoli di coda.

Le tecnostrutture ovunque dissociano, estraggono e riuniscono. Promuovono cioè certe dinamiche comunicative, certe circolazioni affettive, nel medesimo tempo separando le singolarità irretite nella coazione dalla pienezza concreta del bios: separano dall’essenza, dalla potenza, dalla produzione, dall’amore, dall’amicizia etc. Queste possono darsi, ma solo all’interno di un quadro già frantumato, in un rapporto di alienazione, in cui il dominio di una ratio puramente strumentale vige incontrastato. L’uomo, come progetto politico e autopoietico, è compiutamente abortito, appena preceduto nel decesso dai suoi feticci e dalle sue chimere.

Anche l’opposizione istintiva è quindi lotta condizionata materialmente da un meccanismo ostile che risponde colpo su colpo all’ammutinamento di colui che è captato nell’automaticità di sistema.

C’è da inventarsi una paradossale manovra à la Munchausen, senza indulgere a ingenue nostalgie umanistiche e romantiche, e senza naufragare nel narcisismo infantile della condizione nichilistica.

Paradossale non significa comunque impossibile. Potrebbe essere un paradosso facile, come "facile" è la decisione. E questo implica, evidentemente in forme rinnovate, la vecchia questione della costruzione del soggetto.

2 commenti:

  1. C'è un problema con la vecchia classe politica, non solo italiana.
    Ma nello specifico il nostro problema è ancora più intricato.
    Criminalità organizzata, politici collusi e vaticano sono tre elementi che drogano la nostra economia rispetto a quelle di altri paesi e che impediscono riforme strutturali.
    L'ultimo governo ne è la dimostrazione più tragica.

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  2. Hai ragione, la specificità italiana nella crisi rende tutto più complicato. Ho recentemente ascoltato C. Galli, il quale portava all'attenzione un ulteriore elemento: anche il nostro capitalismo, nato debole e cresciuto a spese dello Stato, ha avuto il suo ruolo disgraziato, supportando governi ai quale non chiedeva maggiore competitività (come sarebbe normale per capitalisti normali), ma semplicemente la distruzione dei partiti, dei sindacati e del lavoro. Il famoso governo del fare ha effettivamente fatto qualcosa, purtroppo.

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