23 ottobre 1917 – Caporetto,
Sul fronte meridionale, da parte italiana, nasce ufficialmente il movimento Humachinista, propaggine ibrida del dadaismo zurighese. Nella foto, da sinistra a destra – pochi istanti prima della loro diserzione e fuga per Vienna –, sono identificabili i cinque intellettuali fondatori del gruppo: 1) Giangiano Conati 2) Renanitra Cartesio 3) De Motv Cordis 4) Gino Echino 5) Giovanni Ludovico Sobotta. Come si può chiaramente osservare, De Motv Cordis porta già in grembo, in forma embrionale avanzata, il manifesto dell’Humachinismo che si oggettiverà trentadue secondi dopo nei seguenti articoli:
1) Humachina indica il determinarsi di rapporti di forze
2) Humachina è spargimento di singolarità moltitudinarie che non si lasciano coartare e riportare a un’unità presupposta
3) Humachina è soggettività insorgente e antagonista che fa risplendere lo spettro dell’insicurezza
4) Humachina è insulto esogeno a effetto teratologico
5) Humachina è un’idea
6) Humachina rende dubbie le regole
7) Humachina illanguidisce il timore collettivo del caos
8) Humachina allenta i vincoli di necessità
9) Humachina sottrae il delitto al castigo
10) Humachina non è una scuola
11) Humachina non è un’idea di Humachina
12) Humachina non è Humachina
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