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martedì 6 ottobre 2020

Per un'arte davvero totalitaria



Solo Humachina è vero Totalitarismo.


1-Humachina esprime una concezione totale della storia poiché – avendone afferrato il concetto puro – ha sterminato definitivamente il Tempo.

2-Humachina è trascendenza assoluta che non può dunque essere smentita da alcun dato empirico.

3-Humachina, dai dieci punti assiomatici costitutivi del proprio Manifesto , deduce necessariamente da sé l’intero Mondo.

Affermiamo dunque, senza tema di smentita, che
fascismo, nazismo e stalinismo non furono abbastanza totalitari per farsi vera avanguardia.

Al palo di valori già stabiliti e derivati, le loro utopie realizzate non furono che mera oggettivazione di una debole e rachitica volontà di potenza, esattamente come deboli, malati e patetici furono Benito Mussolini, Adolf Hitler, Iosif Vissarionovič Džugašvili.

Ma voi masse, ancora oggi travagliate da virus, da crisi, dalla cattiva qualità dei tempi, in angosciosa attesa di una nuova aurora, non dovete disperare.

Confidate in Humachina, perché Humachina difenderà sempre i forti dai deboli.

6 commenti:

  1. L’arte deve assorbire in sé tutta la vita. Lo specchio è più reale della cosa che riflette.

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  2. Ci ho pensato Humachina, di questo ti ringrazio. Si prefigura un mondo in cui Hitler, Mussolini, Stalin sembreranno quello che sono sempre stati: dei dilettanti allo sbaraglio, dei patetici buffoni. Il culto della personalità, mah. C’è ovviamente qualcosa di spaventoso in tutto questo. Mi sono chiesto cosa. Mi sono risposto: quel qualcosa di mostruoso che sta accadendo è semplicemente l’umanità e la sua narcisistica Storia. Vorrei divagare ma il tempo incalza. “L’uomo è qualcosa che deve essere superato”. Nietzsche rimane l’unica avanguardia possibile per difendere i forti (i creatori, i solitari, coloro che “sanno”) dai deboli (il gregge passivo e reattivo che non crea, ma si adatta). Buona giornata.

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    Risposte
    1. Nietzsche, nascendo postumo, è la quintessenza dell'avanguardia. Quando le masse cesseranno di volere per sé più alienazione, allora potremo cantare - all'unisono coi Macisti di Malevič,  Kručenych e Matjušin - 'tutto è bene quel che comincia bene e non ha fine, il mondo morirà e per noi una fine non ci sarà'!

      Fremo d'emergenza.

      Ciao Ettore!

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