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venerdì 29 giugno 2012

Carlin, Hicks, Schimmel etc.

Nel loro umorismo insiste e persiste un irriducibile carattere antipolitico (peraltro implicito nella società democratica americana tutta, e già riconosciuto dalle analisi di Tocqueville). L'individuo privato, ideologicamente concepito come soggetto portatore di diritti naturali tendenzialmente illimitati - tra i quali figura un'astratta libertà d'espressione -, è l'alfa e l'omega di questi talenti satirici. Le contraddizioni sociali, per quanto riconosciute, sono interiorizzate, rielaborate e restituite in forma umoristica su un piano prevalentemente psicologico, personale, politicamente agnostico.

6 commenti:

  1. Tra tutti, quello che conosco meglio è Hicks, e non mi sembra così 'antipolitico'. Certo che questa dell'antipolitica è diventata una bella etichetta per categorizzare non solo i qualunquisti, i populisti e i deficienti in generale, ma anche chi non crede nelle democrazia rappresentativa e nei partiti bensì in forme di organizzazione delle relazioni umane che non passino per forza attraverso lo stato (e gli altri non so, ma hicks era abbastanza su queste posizioni). La tua analisi sembra patire il fatto che costoro facciano satira cu certi argomenti e non propongano un'alternativa utilizzabile all'interno del sistema statale e delle istituzioni correnti. Mah, a me invece sembra che la propongano eccome, ma non all'interno appunto di questo sistema. E' 'antipolitica' questa? Per me no.

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  2. Se è vero che “antipolitica” è diventata una categoria spazzatura per liquidare facilmente tutta una serie di pensieri e di pratiche degne di rilievo, io credo tuttavia di farne un uso diverso e più fondato (vedi anche altri post sull’argomento). Dopodiché, quel che scrivi è anche vero, ma io sento più potente l’urgenza di alimentare continuamente i fuochi della scissione, per resistere a una colonizzazione americana, a un monopolio culturale che si estende anche all’umorismo, soprattutto dal triennio 1989-91. In spirito io mi affaccio dal ponte sulla Drina, guardando agli Urali, senza ulteriori giustificazioni.

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  3. Anzi, una giustificazione ce l'ho, si chiama sindrome da specchietto retrovisore, aggravata da bastiancontrarismo inguaribile :-P

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  4. Belle sindromi! E le indossi con molta più perizia ed eleganza di chiunque altro (me indegnamente compresa)

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  5. Bentornata Cri!
    Dunque anche tu come me, "con le spalle al futuro" (ma sempre andando avanti).

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  6. Carli, Hicks ... più cha antipolitici, mi sono sempre sembrati "antiumani". Niente illusioni sull'umanità. Unico modo di salvarsi: guardarsi allo specchio e farsi una risata!
    Purtroppo non ho grandi conoscenze di ciò che si nasconde dietro gli Urali ... sono sempre disponibile a scoprirlo.

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