Testo di Wu Ming.
Contro il negazionismo climatico.
Nel 1984, tre realtà artistiche
jugoslave – la band multimediale Laibach
(fondata nel 1980), il collettivo di arti visive Irwin (1983) e il gruppo di artisti teatrali Scipion Nasice Sisters Theatre (SNST, 1983-’87) – fondarono il più vasto collettivo noto come Neue Slowenische Kunst (NSK), “Nuova arte slovena”. Lo stesso
anno, i tre gruppi diedero vita al dipartimento di design Novi kolektivizem. Successivamente, NSK costituì altri soggetti: il Dipartimento di filosofia pura e applicata, Retrovizija (Retrovisione), Film
e Graditelji (Costruttori).
Il collettivo NSK, sin dalla prima metà degli anni
‘80, comprese e oggettivò in forme estetiche il progressivo sgretolarsi della
Jugoslavia socialista. Nel 1982, il gruppo musicale Laibach produsse un poster intitolato Morte dell’ideologia, in cui erano riconoscibili i ritratti di
Marx, Engels e Lenin. Risultò già allora chiaro – nonostante la pervicace
volontà del partito di continuare a credere nell’autonomia del socialismo
jugoslavo – che il capitalismo stava già proclamando la propria vittoria; erano
infatti quelli gli anni in cui il Fondo Monetario Internazionale cominciava a
“salvare” dalla bancarotta le economie socialiste europee.
Nel 1990, il Noordung Cosmokinetic Cabinet (l’organismo che subentrò al già
citato SNST) portò in scena una
produzione teatrale intitolata Kapital;
nel 1991 Irwin (il collettivo di
arti visive) pubblicò un libro e allestì una mostra sotto il nome di Kapital; nel 1992 i Laibach pubblicarono il loro disco Kapital. In tal modo l’avanguardia NSK reiterava la premonizione che aveva espresso sin dai primi anni
’80: la fine delle ideologie novecentesche e il trionfo dell’ideologia propria
del capitalismo totale.
Il materiale culturale elaborato
da NSK mostra come gli artisti non
intendessero colpire semplicemente le contraddizioni in cui versava l’allora
agonizzante socialismo jugoslavo e le sue istituzioni, poiché contemporaneamente
l’azione del collettivo orientava la propria potenza critica sul capitalismo
globale e sull’egemonia neoliberista che cominciava a farsi mondiale. Ne è
prova la costituzione, nel 1992, del progetto NSK-State in Time – uno stato utopico, anche nel senso stringente
dell’etimo, poiché privo di spazio territoriale. Uno Stato nel tempo e non
nello spazio –, che poneva l’accento sull’indispensabilità di pensare a un
modello alternativo tanto al capitalismo quanto al socialismo reale.