IL BLOG


IL MOVIMENTO REALE AL FOTOFINISH CON LO STATO DI COSE LATENTE.


domenica 1 ottobre 2023

Capitalismo della sorveglianza

 


Tempo verrà che non avrete un metro
di spazio per ciascuno:
lo spazio di un metro
che sia per voi. Tutti
vi dovrete rannicchiare:
nemmeno coricati!
Se pure non sarete
accatastati uno sull’altro.
Allora uno resterà soffocato
dal ribrezzo dell’altro.

Non avrà spazio
neppure il pensiero
e tutto sarà nel Panottico:

pupilla di un
Polifemo
fissa al centro del cielo:

non ci sarà un solo angolo,
un remoto angolo
per il più segreto
dei pensieri.

Il cuore sarà cavo
come il buco nero
in mezzo alle galassie.

La mente di tutti
una lavagna nera…

Un groviglio di fili
senza corrente
i sentimenti
a terra.

[D. M. Turoldo, Tempo verrà]

lunedì 7 agosto 2023

Humachina - XIII Annuale

 


Cari Humachinisti! Amati Anti-Humachinisti!

 come da indistruttibile tradizione, siete tutt* invitat*, 

anche quest'anno, ad attingere 

al calice spumeggiante dello Spirito in atto.


Si rinnova quindi l'invito


allo sviluppo collettivo del post Osservatorio permanente- Zeitgeist – l’equivalente della biografia di Dio in compendio – con integrazione dei vostri nuovi commenti-contributo [e rispettivi link ai vostri siti, blog, pagine FB etc.]. 

Inserite i vostri commenti-contributo al presente post, questi saranno poi progressivamente integrati nel documento Osservatorio permanente

Il modello da seguire è tratto da T. W. Adorno (suo il celebre "Dalla fionda alla megabomba").

Alcuni esempi:

Dal flash-mob al blitz-mob
Dall'Elba al Bug
Dall'intelligenza artificiale all'idiozia naturale
Dall'arte per l'arte all'arte per Marte
Dalle perizie della storiografia alle peripezie della coscienza storica
Da Platone a Trasimaco
Da Asclepio ad Ares
Dall'antropocene al tecnocene
Da Kornilov a Prigozhin
Dalla tragedia alla farsa
...

 Celebriamo collettivamente il glorioso XIII annuale di Humachina,  

entità dimostratasi più durevole del III Reich!

domenica 7 maggio 2023

Il prussiano morto vive


Appariranno dei kantiani che neppure nel mondo fenomenico vorranno sentir parlare di pietà, e sconvolgeranno spietatamente con la spada e con la scure il terreno della nostra vita europea, per strappare anche le ultime radici del passato.
(H. Heine)

Il Tedesco per primo, ed egli solo, proclama la missione storica del radicalismo; egli solo è radicale ed egli solo è tale senza aver torto. Nessuno è spietato e privo di riguardi quanto lui: egli infatti non soltanto abbatte il mondo sussistente per poter rimanere in piedi, ma abbatte se stesso. Dove un tedesco si dà ad abbattere, un Dio deve cadere e un mondo perire. Nel Tedesco l’annientamento – cioè la creazione e lo stritolamento di ciò che è temporale – conduce all’eternità
(M. Stirner)

Ogni guerra è ritorno all'origine creatrice dalla quale nascono gli Stati; è sprofondamento nella potente sorgente di vita dalla quale sgorgano le grandi linee del destino degli uomini.
(M. Scheler)

Siamo figli di una guerra maschia, nati dal ventre infuocato delle trincee, una nuova razza che riconosce fiera la sua provenienza.
(E. Jünger)

Un serbatoio inesauribile di forza, in grado di sconfiggere mostri e cogliere le mele delle esperidi e a proprio arbitrio fare della terra di ieri una terra nuova.
(H. Freyer) 

La nostra speranza è nelle mani dei giovani che soffrono di febbri alte, rosi dal verdastro pus del disgusto, nelle anime grandi di coloro i quali vediamo strisciare come malati nell'ordine dei trogoli. Nella rivolta contro il potere della comodità, che ha bisogno delle armi di una distruzione del mondo delle forme, di dinamite, per fare spazio a una nuova gerarchia.
(E. Jünger)

Non c'è scampo, bisogna accettare questo processo, poiché ci garantisce l'autodistruzione di ciò che è marcio e vecchio e prepara la purificazione del nostro tempo.
(H. Zehrer)

Che ne muoiano a migliaia, a milioni, quale importanza hanno fiumi di sangue di fronte a questo Stato, dove troveranno un porto sicuro tutta l'inquietudine e la nostalgia dell'uomo tedesco?
(F. G. Jünger)

La vera internazionale si chiama imperialismo, possesso della civilizzazione faustiana, e dunque del mondo intero, attraverso un unico principio informatore; non equilibrio e compromesso, ma vittoria e annientamento.
(O. Spengler)

Quando i tedeschi verranno riconosciuti superiori da ogni paese di questo continente la pace regnerà finalmente in queste terre dilaniate. Non solo rispetteremo la natura degli altri popoli, la coltiveremo anche, poiché amiamo la varietà di ciò che nasce spontaneamente. Non toccheremo i confini degli altri popoli: per quale motivo i dominatori dovrebbero essere gelosi? Sosterremo l'economia degli altri popoli, dato che la loro salute è anche la nostra forza. Una cosa però pretendiamo: l'imperio. Dove non ci sia consentito, ce lo conquisteremo. perché non siamo uguali agli altri, siamo tedeschi.
(W. Stapel)

Chiunque voglia lottare con noi è benvenuto. Siamo una unità di sangue, valori e memoria, uno Stato nello Stato, il blocco d'attacco intorno al quale la massa può raccogliersi. Non ci piacciono i lunghi discorsi, una schiera di cento persone per noi conta più di un intervento in parlamento. [...] Il giorno in cui lo Stato parlamentare crollerà sotto i nostri colpi e la dittatura sorgerà dai nostri richiami, sarà il giorno della festa più bella.
(E. Jünger)

L'eterno nella nostra natura.
(A. Moeller van der Bruck)

E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria; occorre agire e non parlare. Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo!
I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto:
il grembo da cui nacque è ancor fecondo.
(B. Brecht)

mercoledì 1 febbraio 2023

Ai compagni minatori e all'umanità tutta [Glück auf!]



Müntzer ha anticipato l’uomo russo, l’uomo più interiore: chi ha in sé un uomo russo ascolterà in sé l’Archifanaticus Patronus et Capitaneus Seditiosorum Rusticorum.

Andò risuonando il proclama di Müntzer ai confederati di Mansfeld, impegnati ad aizzare i loro compagni minatori, unica speranza ancora sicura della rivoluzione chiliasta; e certamente quest’appello, questa dichiarazione di guerra alle dimore di Baal e Nimrod, il forte tiranno che per primo sopraffece gli uomini con “il Mio e il Tuo”, arde e risplende come il più appassionato e rabbioso manifesto rivoluzionario di tutti i tempi. [Ernst Bloch]

Fratelli amatissimi!

Il puro timor di Dio anzitutto. Fino a quando dormirete? Fino a quando non riconoscerete la volontà di Dio che a parer vostro vi avrebbe abbandonato? Ah, quante volte ve l’ho detto che dovete essere così! Dio non può continuare a rivelarsi, dovete restare in piedi!
Se non lo fate, il sacrificio, il doloroso crepacuore, è inutile; e dopo dovrete ricominciare a soffrire daccapo. Vi dico questo: se non volete soffrire per amor di Dio, allora sarete per forza martiri del diavolo.

State perciò in guardia, non perdetevi d’animo, non lasciatevi andare e smettetela di adulare false chimere ed empi malvagi. Incominciate, combattete la battaglia del Signore, è il momento giusto! Sostenete i vostri fratelli perché non disprezzino la testimonianza divina, altrimenti andranno tutti in rovina.

Tutte le terre tedesche, francesi e italiane sono deste, il Maestro vuole giocare un giochetto, i malvagi abbiano la loro parte. A Fulda, nella settimana di Pasqua, sono state devastate quattro chiese conventuali, a Klettgau, a Hegau e nella Foresta Nera i contadini sono insorti, forti di trentamila uomini, e il gruppo si allarga e si ingrossa sempre più. L’unica mia preoccupazione è che degli stolti acconsentano a un patto sbagliato, non vedendone il danno. Anche se foste solo in tre ad aver fiducia in Dio, a cercare solo il suo nome e il suo onore, non temerete neanche centomila uomini.

Su, su, avanti!
È ora. I malvagi sono scoraggiati come cani! Convincete i vostri fratelli alla pace e a portare loro testimonianza. È altamente, sommamente necessario.

Su, su, su! Non lasciatevi impietosire se Esaù vi propone buone parole. Non guardate i lamenti degli empi, essi vi rivolgeranno suppliche amichevoli, piangeranno, gemeranno come bambini. Non lasciatevi impietosire, l’ha ordinato Dio a noi attraverso Mosè [Deut. 7], e anche a noi ha rivelato la stessa cosa. Risvegliate villaggi e città e in particolare i compagni minatori e tutti gli altri bravi compagni.

Guardate, mentre scrivevo queste parole, mi è arrivato un messaggio da Salza con la notizia che il popolo voleva scacciare dal castello il consigliere, duca Giorgio, che intendeva uccidere tre persone di nascosto. I contadini di Eichsfeld scherniscono i loro Junker; per farla breve, non sanno che farsene della loro clemenza, è una gran cosa, veramente una gran cosa, che vi serva da modello, dovete agire, è ora!

Balthasar e Bartel! Krumpf, Velten e Bischof, procedete come si deve. Fate avere questa lettera ai compagni minatori. Il mio stampatore arriverà tra pochi giorni; me l’hanno comunicato, per adesso non posso fare altrimenti. Vorrei far capire io stesso ai nostri fratelli che il loro cuore dovrebbe diventare molto più grande di tutti i castelli e di tutte le armature degli empi malvagi di questa terra.

Su, su, su! Finché il fuoco brucia! Non lasciate che la vostra spada si raffreddi nel sangue; battete sull’incudine di Nimrod; abbattete la sua torre! Finché costoro vivono, è impossibile che vi liberiate dal timore umano. Non vi si può parlare di Dio, finché costoro regnano su di voi.

Su, su, su! Finché è giorno, Dio vi fa da guida, seguitelo! Tutto ciò che avviene è descritto e chiarito in Mat. 24, non lasciatevi dunque intimorire! Dio è con voi, è scritto in 2 Cron. 2, dove Dio dice: non dovete temere, non dovete sgomentarvi per questa grande moltitudine, non è, questa, la vostra battaglia, è la battaglia del Signore, non siete voi a combattere. Mostratevi veri uomini. Vedrete su di voi l’aiuto del signore. Quando Josafat udì queste parole, cadde a terra. Agite anche voi per mezzo di Dio che senza paura degli uomini vi fortifica nella giusta fede, Amen.

Datum Muhlhausen, anno 1525.
Thomas Müntzer, un servo di Dio contro gli empi!